LA LEGGENDA

 

 

In un tempo remoto, ed in un luogo della Terra a noi sconosciuto, quando nel mondo apparirono i primi reami, ci fu un popolo che scoprì un metodo per sviluppar

e le facoltà mentali. Alle invenzioni e scoperte, si associava contemporaneamente, un'evoluzione dell'attività del sogno, che diventò concreto e si materializzò con la possibilità di entrare in dimensioni diverse. Da uno di questi luoghi incantati, venne chiamata Clorinda, la regina dei boschi, che come custode può apparire, insieme ad elfi, per far rispettare la natura nei boschi di tutto il mondo.

 

 

 

 

 

 

 CLORINDA LA REGINA DEI BOSCHI

 

Il nome Clorinda, deriva dal greco Khloròs, cioè verde, il colore dei prati e delle piante nei boschi. Proprio da questi luoghi, dove l'acqua di laghi e fiumi prende il colore della natura, sono stati scelti alcuni elementi base per raffigurare ed insieme dare un'idea, delle conosciute facoltà della regina dei boschi. Infatti, la struttura portante della figura è formata da tubi verticali, piegati ad arte, che rappresentano i rami degli alberi e delle piante, dove in natura scorre la linfa che alimenta foglie e fiori. Inoltre, la corteccia degli alberi, è rappresentata dalle fasce di rame che legano i tubi e danno corpo alla figura. Tali fasce sono volutamente applicate lasciando spazi, per rendere la figura incompleta, che rappresenta la facoltà della regina di apparire e scomparire. 

 

La figura poggia al centro di una base quadrangolare. I quattro lati rappresentano le stagioni (primavera, estate, autunno, inverno) e contemporaneamente simboleggiano, secondo la filosofia orientale legno, fuoco, metallo ed acqua che sono connessi dall'elemento terra impersonato dalla figura.

 

Seguono elementi come la spada, simbolo di giustizia; le sette foglie frontali, come i colori dell'arcobaleno e l'ombelico, segno di rinascita con due foglie sovrastanti che simboleggiano l'uomo e la donna.

 

La figura è completamente in rame, un metallo conduttore, utile per la funzione di radiatore termico, che ha in segreto la figura. In antichità, il termine rame significava "la voce degli Dei".

 

 

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OPERA CLORINDEA

 

L'autore per ricordare il valore indispensabile della natura, in tutti i paesi del mondo, ha voluto coniare questo nome "clorindea" ovvero divinità femminile del verde (Khloròs = verde;  Dea = divinità), per indicare una tipologia di arte raffigurante figure umane o animali, realizzate in metallo o lega ed aventi uno scheletro formato da tubi piegati e saldati ad arte ed una pelle, che da corpo alla figura, formata da lastre applicate pezzo per pezzo. 

 

L'aspetto principale dell'opera è quello artistico.  Un aspetto funzionale non visibile ma possibile è che l'opera funziona da radiatore termico, attraverso il passaggio di un fluido nei tubi. E' possibile anche un'illuminazione con lampade posizionate all'interno della figura.

 

La capacità di unire creatività, conoscenza tecnica di termica ed un intenso lavoro fisico rendono la realizzazione dell'opera molto impegnativa. Tutta l'opera è fatta manualmente e pertanto ogni figura è un pezzo unico.

 

 

 

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IMPRESSIONI

 

Amazzone, personaggio medievale del nord Europa in atmosfere con suoni di arpe e tamburi, o di civiltà antiche asiatiche, sono le prime impressioni. Aggiungendo alcuni elementi decorativi, può assomigliare ad una donna "Pelle rossa" o ad una Hawaiana mentre indossa una "lei" fiorato prima della danza.

 

L'osservazione della foto della figura immersa nelle varie tonalità di verde ha fatto nascere sensazioni positive in comune a varie persone, come il calore, la calma e la meraviglia, forse trasmesse dall'unione della figura con l'armonia dei vari colori della natura. Può essere interessante provare ad osservare la foto per diverso tempo e verificare effetti di cromoterapia.

 

 

 

 

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VOBIS

 

 

Se la fonte che ha suscitato emozioni è questo tipo di arte, senza tempo e senza confini, o siete interessati ad un possibile sviluppo, scrivete a: 

 - INT 1B VIA APPIA NUOVA n°  619 - CAP 00179 ROMA, ITALIA

 - oppure a info@operaclorindea.it.

 

 

 

 

 

 

 

Alla base della conoscenza c'è il dubbio, sempre.

 

 

 

 

 

   

   Un gentile saluto.

                                                                                                    L'autore Marcello

 

 

 


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